L’ITALIA e le Sue Leggi


http://www.sostenitori.info/non-ce-la-faccio-a-tornare-a-scuola-diego-si-toglie-la-vita-a-11-anni/

diego-spagna

…come si apprende da queste notizie, chi dovrebbe investigare non lo fa o se ne occupa superficialmente tanto per dire, “Abbiamo Indagato” il problema sta nel fatto che le autorità non vogliono creare un precedente, ne “sconvolgere” le scuole o intaccare psicologicamente quel/quei bambini che offrono il Bullismo Gratuito.

Mi Trovo in una situazione simile, ma le maestre e la direzione scolastica dice sempre che i ragazzi non sono mai lasciati soli. Mio Figlio ha 10anni con certificazione ADHD, con difficolta a relazionarsi, ma anche con una intelligenza a 185%, secondo i test effettuati per il riconoscimento di Dis-calcolia, Disturbo dell’attenzione ecc.

Ci siamo trasferiti in un luogo dove la pace esiste davvero, ma non tra i bambini e siamo sempre stranieri anche se in EU.

Presentando la certificazione Italiana, a quanto pare qui i servizi di assistenza lasciano a desiderare, Parliamo di Las Palmas Gran Canarie – la Scuola Martin Chirino.

Ho esposto problemi presunti di Bullismo hai danni di mio figlio, LA Maestra ha replicato dicendo che mio figlio a colpa a non inserirsi e che tutti i bambini si schierano contro, tranne qualche ragazza più sensibile e che comunica in inglese con mio figlio.

Ora ditemi Voi se una Maestra può replicare in un modo simile, e non essendo mai presente nella ricreazione, dove la stessa al rientro mette mio figli in punizione solo perché gli altri hanno riferito chissà cosa.

Mio figlio mi dice sempre: ” Mi danno calci pugni, mi gettano la merenda a terra, poi chiamano compagni delle medie o compagni più grandi fisicamente, per farmi del male” alla fine torna a casa con un sorriso, ma quel sorriso non è perché a scuola è andato tutto bene, ma perché sta tornando a cascano i genitori.

Le mattine seguenti preparandosi per andare a scuola sta sempre abbattuto, non vuole andare.

Sono Un Genitore che tutti i giorni impara, ma sono anche un ex Contractor(chi sa cosa significa, mi capirà) parlo tre lingue perfettamente, Servizi Anti-Terrorismo e scorte, sono equilibrato ed attento, ma se succedesse qualcosa a mio figlio, non so proprio come reagirei.

Si Scappa dall’Italia perché non tutela le persone come me, quindi tutti i colleghi delle forze armate,

perché il Governo Italiano …non serve elencare quello che sappiamo!

Ma si va anche via per milioni di altre ragioni, ma alla fine i problemi anche di entità inferiore si presentano ma nel mio caso sono i bambini a pagarne le conseguenze(ma la scuola italiana presentava gli stessi problemi anche se le Maestre prestano più attenzione)

Sì definitivo di Montecitorio al disegno di legge in materia di lavoro:


Vediamo le principali novità per il settore privato.
Inviato da TIGER il 28/10/2010 9:59:58 (39 letture) News dello stesso autore
Lo scorso 19 ottobre la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge che modifica la normativa in materia di lavoro, intervenendo sia nel settore privato che nel settore pubblico. Soffermandoci, in questa sede, al solo settore privato, tra le numerose novità, si segnala, innanzitutto, il tentativo di agevolare l’ingresso dei giovani a un primo impiego: da un lato, la Borsa nazionale del lavoro assicurerà la pubblicazione sull’apposito sito internet anche dei curricula degli studenti, da parte dell’Ateneo di provenienza, per i dodici mesi successivi alla laurea; dall’altro alto, per agevolare l’approccio dei ragazzi alle attività pratiche, si equipara l’apprendistato alla frequentazione delle lezioni in classe, a patto che lo studente sia all’ultimo anno dell’obbligo scolastico, stabilito a sedici anni. Nel tentativo di incrementare il ricorso all’arbitrato, anche al fine di decongestionare le aule di tribunale, sarà chiesto al lavoratore di scegliere se intende ricorrere all’arbitrato in via preventiva e non più solo al momento in cui dovesse sorgere una controversia, salva restando, peraltro, la competenza esclusiva del giudice del lavoro per le cause relative a procedure di licenziamento. A proposito di quest’ultima eventualità, inoltre, la riforma impone al lavoratore di impugnare il provvedimento di licenziamento, anche nei casi di invalidità di quest’ultimo, “entro 60 giorni dalla ricezione della sua comunicazione in forma scritta”. E’ in corso di realizzazione, poi, il tanto atteso “Casellario centrale degli infortuni”, in capo all’Inail. Degne di nota, infine, la delega al Governo per riformare gli ammortizzatori sociali e le misure di sostegno alle categorie più deboli e quella per consentire il pensionamento anticipato ai lavoratori addetti ad attività usuranti.
(Data: 24/10/2010 10.00.00 – Autore: V.Z.

S.N.G.G. Padova/Stato di Agitazione all’Italpol di Padova


La segreteria nazionale e quella provinciale di padova pronta allo sciopero. Fusco “Non permettiamo a nessuno di ledere i dirittti delle GpG, ma gli Enti svolgano il loro compito”

Misano Adriatico (Rimini), 28/10/2010 (informazione.it – comunicati stampa) Con una comunicazione di questa mattina inviata gli Enti padovani e all’azienda Italpol di Padova, il Sindacato Nazionale Guardie Giurate in persona del segretario generale Marco Fusco ha comunicato l’avvio dello Stato di Agitazione aziendale. Da oggi quindi le Guardie Particolari giurate dell’azienda di vigilanza privata Italpol di Padova sono in stato di agitazione per numerosi presumibili problemi che vedrebbero ledere i diritti delle guardie giurate. Ad avviare il tutto, dopo un’attenta analisi della situazione è stata la S.N.G.G. nazionale supportata dal segretario Provinciale di Padova Lopez Matteo. Fanno anche sapere che è molto probabile lo sciopero e quindi l’astensione dal lavoro che probabilmente già nel prossimo mese potrebbe avere una data certa. Si è resa necessaria – commenta Marco fusco – tale situazione anche per sollecitare gli Enti a controllare e temendo per la continuità lavorativa dei nostri iscritti abbiamo deciso di muoverci in questo senso. Seguiamo attentamente la situazione che ci auguriamo possa risolversi in modo veloce e sbrigativo in modo da garantire i diritti alle Guardie Particolari Giurate dell’Italpol di Padova. Tanto è come sempre accade in tutta Italia e cioè fino a quando un sindacato non denuncia o chiede l’intervento non si muove nessuno. E’ sempre troppo comodo per qualcuno ma vista che le cose devono essere affrontate in questo modo, lo facciamo in attesa di riscontri. La segreteria, sentiti gli iscritti è pronta anche alla proclamazione dello sciopero, ma di questo se ne darà notizia tra qualche giorno.

Sì definitivo di Montecitorio al disegno di legge in materia di lavoro:


Vediamo le principali novità per il settore privato.
Inviato da TIGER il 28/10/2010 9:59:58 (39 letture) News dello stesso autore
Lo scorso 19 ottobre la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge che modifica la normativa in materia di lavoro, intervenendo sia nel settore privato che nel settore pubblico. Soffermandoci, in questa sede, al solo settore privato, tra le numerose novità, si segnala, innanzitutto, il tentativo di agevolare l’ingresso dei giovani a un primo impiego: da un lato, la Borsa nazionale del lavoro assicurerà la pubblicazione sull’apposito sito internet anche dei curricula degli studenti, da parte dell’Ateneo di provenienza, per i dodici mesi successivi alla laurea; dall’altro alto, per agevolare l’approccio dei ragazzi alle attività pratiche, si equipara l’apprendistato alla frequentazione delle lezioni in classe, a patto che lo studente sia all’ultimo anno dell’obbligo scolastico, stabilito a sedici anni. Nel tentativo di incrementare il ricorso all’arbitrato, anche al fine di decongestionare le aule di tribunale, sarà chiesto al lavoratore di scegliere se intende ricorrere all’arbitrato in via preventiva e non più solo al momento in cui dovesse sorgere una controversia, salva restando, peraltro, la competenza esclusiva del giudice del lavoro per le cause relative a procedure di licenziamento. A proposito di quest’ultima eventualità, inoltre, la riforma impone al lavoratore di impugnare il provvedimento di licenziamento, anche nei casi di invalidità di quest’ultimo, “entro 60 giorni dalla ricezione della sua comunicazione in forma scritta”. E’ in corso di realizzazione, poi, il tanto atteso “Casellario centrale degli infortuni”, in capo all’Inail. Degne di nota, infine, la delega al Governo per riformare gli ammortizzatori sociali e le misure di sostegno alle categorie più deboli e quella per consentire il pensionamento anticipato ai lavoratori addetti ad attività usuranti.

«Non licenziati, ma senza lavoro»


«Non licenziati, ma senza lavoro» Vertenza.I 30 lavoratori: «Incastrati dalla burocrazia, non ci spetta neanche la mobilità»Mercoledì 27 Ottobre 2010
Catania (Cronaca),
pagina 37
Un tavolo, qualche bottiglia di acqua, qualche bicchiere e la scritta «Carità», per attirare l’attenzione di chi avrebbe potuto donare qualche euro. «A casa abbiamo famiglia – si legge – accettasi elemosina per sfamare i figli». Ma gli autori di queste scritte non sono mendicanti. Per molti passanti di via Etnea, la loro storia è scivolata via come il forte acquazzone che ieri mezzogiorno si è abbattuto sulla città e che invece non ha scoraggiato i protagonisti di questa vicenda: i vigilantes della Falcon Sud, incatenati dallo scorso sabato davanti alla Prefettura. Con i loro cartelli raccontano l’ennesima storia di un fallimento aziendale e gridano “Vergogna”, perché il diritto al lavoro, ancora una volta, sembra essere stato cancellato dalla costituzione italiana. Mentre attendono in strada le istituzioni evidenziano la drammatica situazione occupazionale. «Cercasi lavoro – scrivono – anche in nero».
In via Prefettura ieri mattina i vigilantes della Falcon Sud erano una trentina. In tutto sono cinquantaquattro i lavoratori catanesi e palermitani che da cinque mesi non percepiscono lo stipendio.
La loro vertenza è scoppiata il 19 settembre scorso perché «ci hanno tolto il lavoro», dicono evidenziando una situazione che definiscono paradossale. «Non ci hanno licenziato ma nemmeno stiamo lavorando – hanno spiegato – il liquidatore che c’era prima non ci può mettere in mobilità e il nuovo non ci può licenziare». Così i vigilantes della Falcon Sud hanno innalzato i toni della protesta dallo scorso venerdì.
La Falcon Sud si occupava di tutta l’azienda ospedaliera universitaria Policlinico – Vittorio Emanuele, e anche di banche come la Monte Paschi Siena, Ugf ex Unipol. «Questi appalti – spiegano i lavoratori – sono transitati nel gruppo della Ksm, Sicul Trasport e Metronotte, istituti di vigilanza che ricoprono i nostri servizi con il loro personale mentre noi rimaniamo vincolati dalla burocrazia. Adesso chiediamo l’intervento della Prefettura».
Parla di cattiva gestione Sergio Romano, segretario provinciale della Uil Tucs. «All’azienda è stata revocata la licenza per operare e ci si aspettava che il liquidatore mettesse la gente in mobilità. L’assemblea aziendale ha fatto decadere il liquidatore nominandone un altro. Il primo ha impugnato il provvedimento. Per cui l’azienda non ha nessuno che si possa assumere queste responsabilità. Domani (oggi, ndr) accanto ai lavoratori della Falcon Sud – ha concluso ieri Romano – ci saranno davanti alla Prefettura anche i vigilantes della Veritas» ieri in protesta invece al Cannizzaro.
Sonia Distefano

Guardie giurate, nessuno vuole regolamentarci


La Lettera

27/10/2010 10:29

Guardie giurate, nessuno vuole regolamentarci

Lo Stato non può fare sempre finta di niente lasciandoci privi di tutele e sicurezza. Nel frattempo i nostri colleghi continuano a morire nell’adempimento delle loro funzioni

di Angelo Sifrido Mancin

Cinquantamila “Guardie Giurate”, quasi una polizia parallela, un esercito di guardie giurate che nessuno vuole regolamentare. Negli ultimi anni i corpi di Vigilanza Privata sono cresciuti in modo vertiginoso, oggi in Italia il numero delle imprese sono 924, con 49.137 dipendenti ed un fatturato di 2 miliardi e 400 milioni di Euro.

A dicembre 2008 è scaduto il contratto nazionale, attendiamo da anni la riforma del settore, che è regolato ancora dal regio decreto sulla pubblica sicurezza del 1931.

Compiti, spettanze e limiti della Vigilanza Privata devono essere definiti per legge, ora che il nostro impiego è così vasto e generalizzato. Lo stato, non può fare sempre finta di niente, lasciandoci privi di tutele e sicurezza, nel frattempo i nostri Colleghi continuano a morire, nell’adempimento delle loro funzioni

La nota diffusa dalla S.N.G.G. sulla questione assalti portavalori e sulla questione nazionale delle aziende di vigilanza


S.N.G.G./Fusco: “Gli assalti ai portavalori finiranno quando lo Stato si degnerà di pensare a chi lavora”
Misano Adriatico (Rimini), 28/10/2010 (informazione.it – comunicati stampa) “Un altro assalto portavalori e altre guardie particolari giurate, morte”. Questa la dichiarazione di Marco Fusco segretario Generale della S.N.G.G., Sindacato Nazionale Guardie Giurate che ancora una volta punta il dito contro le Istituzioni nazionali e quindi contro chi “dovrebbe governare tutelando i lavoratori nello svolgimento del proprio lavoro, ma che evidentemente e così impegnato ad essere seduto in poltrona a leggere i giornali, che ogni giorno oltretutto contengono notizie sempre più vergognose e di una Repubblica in seria difficoltà, che non ha quindi il tempo necessario di fermare queste situazione che vedono le guardie particolari giurate rischiare la vita ogni minuto della giornata”. Già molte volte Fusco aveva segnato e scritto al Ministro degli Interni e al Presidente del Consiglio Berlusconi, ma visti i fatti – dice Fusco – nessuno legge e nessuno guarda i telegiornali nazionali e locali. “Sono tutti troppo impegnati a festeggiare, mangiare alle cene di Stato pagate oltretutto con le tasse dei cittadini italiani; insomma un vero e proprio schifo. Sarebbe bene indicare a questi gran Signori che, già detto abbondantemente più volte, la situazione nazionale e locale degli istituti di vigilanza privata e delle stesse guardie particolari giurate è a serio rischio sia per l’incolumità fisica degli operatori sia delle aziende che versano in moltissime in stato di crisi e che non pagano gli stipendi ai dipendenti. E mentre lor Signori sono impegnati in questa Repubblica delle Banane o meglio Repubblica colabrodo, gli operatori continuano a morire per circa 1000 euro al mese. A nessuno interessa salvaguardare la vita degli operatori e a nessuno interessa cercare in qualche modo di salvare il salvabile. Secondo il nostro modesto parere anche lo stesso Ministro degli Interni Maroni, i questi due anni di permanenza al governo non ha fatto assolutamente nulla se non tutelare con una direttiva ministeriale, il solo Euro. La politica italiana di centro destra e/o di centro sinistra è un vero pianto, insomma per chi non capisse fa seriamente schifo, ancora meglio, fa vomitare. L’attività sia dell’attuale Governo Italiano che di quello appena trascorso, per fortuna ma per altri motivi, è di assoluta assenza e di iper menefreghismo per dei lavoratori che soffrono in silenzio; per non parlare poi dei sindacati noti, quali Cgil Cisl e Uil e Ugl. Sarebbe interessante capire che cazzo hanno fatto per 50 anni in favore delle guardie giurate e che cosa continuano a fare in tutela delle stesse. Un abbandono totale che vede giorno per giorno l’ingigantimento di situazioni come questa appena descritta e di tante altre”. In conclusione dalle parole di Fusco s’interpreta perfettamente la situazione ma soprattutto si evince la completa assenza delle istituzioni locali e nazionali e poi conclude “Abbiamo parlato della questione nazionale che è un colabrodo, ma se parliamo delle Istituzioni locali c’è da andarsi a ricoverare in una casa di riposo; ce ne sarebbero cose da raccontare soprattutto di compromessi e sollecitazioni fatte anche ai nostri referenti nel farli desistere dall’invio di esposti e/o denunce perché evidentemente compari con qualcuno(il tutto è registrato); Se le cose stanno degenerando la colpa è da attribuirsi allo Stato Italiano e alle sue periferiche che esistono sulla carta ma che non funzionano”. Si ferma qui lo sfogo di Marco Fusco, segretario del sindacato dei vigilantes.

Incontro per il rinnovo del CCNL Vigilanza.


Care/i compagne/i,

questa mattina si è tenuto, presso il Ministero del Lavoro, il programmato incontro per il rinnovo del CCNL Vigilanza.
Sono state ascoltate per prime le associazioni datoriali che hanno effettuato una analisi dettagliata delle problematiche del settore, che in buona parte condividiamo: necessità di una legislazione sugli appalti che garantisca il rispetto del costo orario ed elimini il massimo ribasso, esclusione dei Network dagli appalti, necessità di una revisione dell’art. 256 bis, che stabilisca quali attività di sicurezza siano di competenza esclusiva della Vigilanza Privata, ecc. E’ stato chiesto che si intervenga sull’imposizione fiscale riducendo Irap ed Iva. Se in buone parte quanto sopra detto può essere condivisibile, le conclusioni che ne hanno tratto conducono, come ci aspettavamo a sostenere che, stando così le cose, c’è necessità di maggior flessibilità e che il CCNL, così come è, è troppo oneroso. Ancora una volta fra le nostre controparti vi è stata una diversificazione, fino ad arrivare alla dichiarazione dell’Avv. Gabriele sulla possibilità di recedere dal contratto.
Trattandosi di un primo incontro interlocutorio, sia noi che Fisascat e Uiltucs, abbiamo espresso un giudizio politico di carattere generale sull’andamento del negoziato, ribadendo le ragioni del coinvolgimento del Ministero del Lavoro.
Su alcuni temi le risposte del Ministero sono state positive. A breve emanerà una circolare sugli appalti in cui ha proposto di inserire alcuni passaggi specifici per il settore, così come emanerà a breve una circolare sul sistema di qualificazione delle imprese e sulla certificazione che può riguardare anche le specificità del nostro settore. Su questi temi lo stesso Ministero ci proporrà una griglia di avviso comune che dovremo poi condividere.
Trattandosi di una riunione ancora di carattere interlocutorio, gli altri temi sono solo stati citati, ma va tenuto presente che, in tema di orario di lavoro, lo stesso Dott. Tiraboschi è stato sostenitore della abolizione della 66 per il settore della Vigilanza, per sua stessa dichiarazione “facendo una forzatura” sulla direttiva europea.
E’ stata, invece, interessante una sua dichiarazione sul campo di applicazione. Pur partendo da una analisi sbagliata il Dott. Tiraboschi ha invitato le imprese ad ampliare il campo di applicazione del CCNL per diversificare l’offerta dei servizi alla clientela, (Vigilanza armata e non armata)
Come ci aspettavamo quello di oggi, non è stato un incontro determinante, ed essendo di carattere interlocutorio non ha fatto emergere contraddizioni e posizioni diverse. Ma, come più volte detto, una volta che ci addentreremo nel merito di alcuni temi in particolare, orario di lavoro e salario in primis, si potrebbe aprire uno scenario complesso.
Con l’occasione vi confermiamo il Coordinamento Nazionale della Filcams, per le ore 11.00 del 11 novembre, presso la sede di Via Leopoldo Serra 31.
Un cordiale saluto

p. La Filcams CGIL Nazionale

Più sani e meno inquinamento con l’ora legale, secondo studi inglesi


Domani si dorme un’ora in più, ma le giornate si accorceranno. Disturbi per qualche giorno per un italiano su sei. Gli esperti consigliano riso e latte. Più sani e meno inquinamento con l’ora legale, secondo studi inglesi

Milano – Torna questa notte l’ora solare. Alle 3 le lancette torneranno indietro di un’ora, permettendo di dormire un po’ di più domattina. I minuti in più tra le coperte, però, non permetteranno di recuperare subito il “jet lag”. Così gli esperti del Centro di medicina del sonno del San Raffaele di Milano, interpellati dalla Coldiretti Lombardia, consigliano di consumare prodotti ad alto contenuto glucidico, come il riso e la pasta, oppure il latte, che contiene triptofano, o anche un piatto di brodo, per regolare il ritmo del dormiveglia. Tra i cibi da evitare, almeno la sera, ci sono quelli troppo piccanti o troppo conditi e, in ogni caso, a cena meglio restare leggeri. Un buon bicchiere di vino non è controindicato, a patto di non eccedere.

Disturbi per adulti e bambini Come ogni anno, però, tornano insieme all’ora legale, le polemiche. Oltre all’alterazione del ritmo cicardiano (che regola i meccanismi di sonno e veglia), infatti, in molti si lamenteranno per la mancanza di luce. Il sole calerà sempre prima e un italiano adulto su sei accuserà qualche disturbo. Per Massimo Biondi, direttore del Dipartimento di scienze psichiatriche e medicina psicologica dell’università La Sapienza di Roma, gli effetti del cambio di orario sono “un aumento del senso di fatica, irritabilità, aumento di umore nero, mal di testa, difficoltà ad addormentarsi”.

Più sani con l’ora legale Molti sono quindi propensi ad “abolire” l’ora solare, per restare tutto l’anno in regime di ora legale. E a dare sostegno a questa teoria, arriva ora uno studio pubblicato sul British Medical Journal secondo il quale se non si passare all’ora solare, la gente sarebbe più sana e attiva. Mayer Hillman, professore emerito del Policy Studies Institute e autore della ricerca, sostiene che la salute ed il benessere della nazione trarrebbero un “vasto” beneficio dalle serate più lunghe che spingerebbero la gente ad intraprendere più attività all’aperto.

Meno emissioni e risparmio energetico Secondo un altro studio condotto dall’univesità di Cambridge inoltre, non cambiare l’ora durante l’inverno farebbe risparmiare ai britannici mezzo milione di tonnellate di emissioni di anidride carbonica l’anno. Elizabeth Garnsey, la ricercatrice che ha condotto lo studio, ha inoltre citato un esperimento condotto negli anni Sessanta che aveva dimostrato che la luce nelle ore serali riduce il numero di incidenti mortali sulle strade. Senza dimenticare che, secondo Terna, in sette mesi di ora legale, sono stati risparmiati circa 85 milioni si euro di energia elettrica

La denuncia del segretario nazionale Marco Fusco “Guardie giurate a rischio”


Dopo la morte di Gerardo Citarella il sindacalista sottolinea la mancanza di sicurezza

CASORIA – Sindacati delle guardie giurate sul piede di guerra dopo la tragica morte a Casoria del collega Gerardo Citarella, ammazzato dai malviventi nel corso dell’assalto al portavalori. A denunciare lo stato di precarietà dei lavoratori è Marco Fusco segretario Generale della Smgg (Sindacato Nazionale Guardie Giurate): “Un altro assalto portavalori e altre guardie giurate morte”. Questa la dichiarazione di Fusco che ancora una volta punta il dito contro le istituzioni nazionali e quindi contro chi “dovrebbe governare tutelando i lavoratori nello svolgimento del proprio lavoro, ma che evidentemente e così impegnato ad essere seduto in poltrona a leggere i giornali, che ogni giorno oltretutto contengono notizie sempre più vergognose e di una Repubblica in seria difficoltà, che non ha quindi il tempo necessario di fermare queste situazione che vedono le guardie particolari giurate rischiare la vita ogni minuto della giornata”. Già molte volte Fusco aveva segnato e scritto al ministro degli Interni e al Presidente del Consiglio Berlusconi, ma visti i fatti – dice Fusco – nessuno legge e nessuno guarda i telegiornali nazionali e locali. “Sarebbe bene indicare che la situazione nazionale e locale degli istituti di vigilanza privata e delle stesse guardie particolari giurate è a serio rischio sia per l’incolumità fisica degli operatori sia delle aziende che versano in moltissime in stato di crisi e che non pagano gli stipendi ai dipendenti. E mentre loro sono impegnati, gli operatori continuano a morire per circa 1000 euro al mese. A nessuno interessa salvaguardare la vita degli operatori e a nessuno interessa cercare in qualche modo di salvare il salvabile. Secondo il nostro modesto parere anche lo stesso ministro degli Interni Maroni, i questi due anni di permanenza al governo non ha fatto assolutamente nulla se non tutelare con una direttiva ministeriale, il solo euro. La politica italiana di centrodestra e di centro sinistra è un vero pianto. L’attività sia dell’attuale Governo Italiano che di quello appena trascorso, per fortuna ma per altri motivi, è di assoluta assenza e di menefreghismo per dei lavoratori che soffrono in silenzio; per non parlare poi dei sindacati noti, quali Cgil Cisl e Uil e Ugl. Sarebbe interessante capire che hanno fatto per 50 anni in favore delle guardie giurate e che cosa continuano a fare in tutela delle stesse. Un abbandono totale che vede giorno per giorno l’ingigantimento di situazioni come questa appena descritta e di tante altre”. In conclusione dalle parole di Fusco s’interpreta perfettamente la situazione ma soprattutto si evince la completa assenza delle istituzioni locali e nazionali e poi conclude “Abbiamo parlato della questione nazionale che è un colabrodo, ma se parliamo delle Istituzioni locali è ancora peggio”.

CRONACHE DI NAPOLI